
• Visibilità: in ambienti chiusi si equivalgono, all’aperto lo schermo capacitivo è leggermente più visibile rispetto a quello resistivo;
• Sensibilità al tocco: lo schermo resistivo richiede una certa pressione, con la tecnologia capacitiva è sufficiente sfiorare lo schermo ma non funziona se si indossano i guanti;
• Precisione al tocco: la tecnologia resistiva offre un’elevata precisione, superiore alla tecnologia capacitiva, tale da riconoscere la grafia, cioè di scrivere con un pennino sullo schermo. Nell’uso normale la precisione dello schermo capacitivo tuttavia è più che sufficiente;
• Multi-touch: gli schermi resistivi non sono multi-touch, esiste qualche esempio di questa tecnologia applicata a schermi resistivi ma con una funzionalità molto limitata. Lo schermo capacitivo può essere multi-touch, dipende dall’implementazione del software di gestione;
• Robustezza: lo schermo resistivo è ricoperto da uno strato morbido più sensibile a grafi e usura; il vetro dello schermo capacitivo resiste meglio ai graffi ma si può rompere in caso di caduta;
• Pulizia: un apparato con schermo resistivo viene utilizzato con appositi pennini e quindi rimane più pulito di un capacitivo che invece si tocca con le dita, sporcandosi di impronte. Per pulire lo schermo capacitivo basta un panno;
• Fattori ambientali: non esistono dati precisi ma gradualmente uno schermo con tecnologia resistiva sembra funzionare in un range di temperature più ampie (tra i -15°C e i +45°C circa), lo schermo capacitivo è un po’ più sensibile alle temperature (Apple per il suo prodotto principale iPhone dichiara un intervallo operativo compreso tra 0°C e 35°C) e richiede almeno il 5 % di umidità.
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