giovedì 21 luglio 2011

Fastweb: mettere in sicurezza il router ADSL

Avete un router Adsl ed utilizzate Fastweb come operatore Internet? Ecco una delle mosse da seguire per mettere in sicurezza il router ADSL, proteggendolo da coloro che tentano di intrufolarsi a sgamo nella tua rete in maniera del tutto gratis e rallentando la tua di connessione Internet..

I router Fastweb sono controllati direttamente dal provider, quindi, la configurazione può essere effettuata direttamente dalla tua pagina personale: collegati al sito www.fastweb.it e clicca sul collegamento "MY FAST PAGE" in alto a destra.
Entrato nella tua area privata, dalla colonna di sinistra scegli "Gestione abbonamento" e poi "Configura wifi".

Prima di tutto modifica il nome della rete, magari utilizzando parole che possano confondere eventuali pirati; poi, disabilita il SSID broadcast affinchè la rete non sia direttamente visibile a chiunque e digita una password originale per modificare quella predefinita nel router dell'operatore.

Ricordati di non impostare una password composta da parole realmente esistenti, in quanto diventerebbe facile preda dei pirati.

Infine, clicca sul pulsante di conferma e aspetta l'aggiornamento del router. In questo modo la connessione ad Internet gode di una certa sicurezza da tutti i malintenzionati che in prossimità della copertura della vostra rete tendano giorno per giorno di accedervi per navigare in maniera del tutto gratis a sulle vostra spalle.

domenica 15 maggio 2011

GNU/Linux Ubuntu: problema all’autorun

Da poco tempo è stata scoperta una falla di sicurezza all’autorun via USB delle distribuzione Linux Ubuntu, che fortunatamente è stata immediatamente risolta per evitare problemi più gravi ai quali gli utenti potevano incorrere. Il bug essenzialmente abilitava l’accesso al desktop senza inserire alcuna password.

L’importante funzione che consente di avviare automaticamente un eseguibile presente su un supporto esterno, ha creato gravi problemi, problemi di una certa rilevanza. La scoperta, è stata fatta da un esperto di sicurezza impiegato presso l’azienda mondiale IBM, confermando che un malware costruito ad hoc può utilizzare la falla come scorciatoia d’ingresso al computer.

L’esperto in una intervista ha dichiarato che almeno in teoria, un eventuale aggressore potrebbe superare lo screensaver attivo, scavalcare le difese di Address Space Layout Randomization ed, inoltre, la piattaforma di sicurezza AppArmor, per arrivare subito ai dati degli utenti.

Durante la dimostrazione che è stata effettuata alla conferenza ShmooCon 2011, le difese del sistema operativo GNU/Linux sono state abbassate proprio per simulare lo scenario d’attacco che sfruttava la falla appena descritta.

Il sistema operativo GNU/Linux nella distribuzione di Ubuntu mostra il suo punto debole quando viene avviato in background il file manager Nautilius, mentre il problema di sicurezza esce fuori quando il processo è impegnato a leggere un supporto esterno, nel nostro caso un dispositivo USB.

Superando i primi ostacoli è subito possibile ottenere i diritti di a
accesso dell’utente autenticato, ma non quelli di root (amministratore di sistema).

venerdì 15 aprile 2011

Distribuzioni GNU/Linux: arriva un App Store

Importante l’iniziativa presa dai principali rappresentanti delle distribuzioni GNU/Linux che hanno deciso di creare un App Store per il software open source, il tutto basato sul modello usato da diverso tempo da Apple, Google Android e Bada (il Sistema Operativo per dispositivi Mobile della Samsung).

L’obiettivo principale è quello di costruire una piattaforma di distribuzione del software unificata, costruendo un insieme di API e da un’infrastruttura comune che riesce a fornire a tutto il mondo dell’Open Source l’accessibilità semplice e immediata ai software.

Gli sviluppatori hanno discusso a lungo di questioni come l’adozione di un’interfaccia utente comune per l’ipotetico App Store GNU/Linux, le strutture metadati da usare, come generarle e come immagazzinarle on-line. I problemi di certo non poteva mancare, ma ci sono tantissimi punti in comune tra gli sviluppatori e i responsabili delle distribuzioni, ciò significa che sono quasi tutti interessati a questo grosso progetto che raccoglierà diverse migliaia di software tutti a disposizione degli utilizzatori finali.

I punti di vista in comune e sui quali non bisogna più discutere sono:
- Il Software Center di Ubuntu come interfaccia comune,
- Il Search Engine librario Xapian per la ricerca di applicazioni,
- L’integrazione di Open Collaboration Services come ponte tra le comunità telematiche e i servizi basati sul Web,
- La gestione dei Rating e le recensioni del software da parte degli utenti.

Infine, diciamo che l’obiettivo prioritario del gruppo di lavoro non è quello di realizzare un vero e proprio App Store, ma arrivare a stabilire un sistema unificato per la ricerca e il download di software per distribuzioni GNU/Linux.

giovedì 31 marzo 2011

Controllare e scansionare la rete Wireless con GNU/Linux

Quanti di voi possono giurare di non aver mai controllato le reti Wireless presenti nel circondario? Secondo me più del 90% degli utenti qualche volta abbiamo controllato se nella nostra zona vi sono delle reti Wireless e controllato altresì che queste siano protette oppure meno. Oggi vi spieghiamo come controllare, avendo a disposizione un computer con installato il sistema operativo GNU/Linux, la presenza di reti wireless con pochi semplici e rapidi comandi.

Quando ci viene voglia di verificare la presenza di reti wireless nella zona di nostra copertura non ci serve un semplice comando che appartiene ai Wireless Tools che può essere lanciato dopo aver aperto la Konsole denominato iwlist, quindi appoggiamoci alla suite AirCrack reperibile dal sito web www.aircrack-ng.org. Con il tool airodump eseguito nel modo seguente: airodump vlan 0 0 in maniera tale da effettuare una scansione su tutte le frequenze, inoltre, con il comando airodump vlan0 0 6 riusciamo ad effettuare una scansione precisa e focalizzata solamente sul canale 6.

Con questi due comandi avremo come risultato tutte le informazioni relative ai client associati ad ogni access point. Con vlan0 si identifica la scheda di rete Wi-Fi presente nel nostro computer che potrebbe essere identificata anche in maniera differente ovvero sia con il codice ath0, ra0 e in altri modi.

Buona ricerca delle reti Wireless, alle quali vi potete collegare se queste risultano non protette.

venerdì 11 marzo 2011

Proteggere la Privacy con il browser Firefox

Tutti conosciamo il browser Firefox, degno concorrente di Internet Explorer, o almeno ne abbiamo sentito parlare anche se siamo dei semplici navigatori di Internet. Sappiamo bene che Firefox è nato per contrastare IE e diciamo che pian piano sta riuscendo nel suo intento grazie alle gradevoli performance che riesce a raggiungere rispetto a IE. Un aspetto importante di Firefox è quello di cercare di salvaguardare al massimo la nostra privacy così come cercheremo di analizzare nel resto dell’articolo.

Partiamo subito da una funzionalità importante sviluppata da Firefox, ovvero sia la possibilità di navigare in maniera anonima, questo può essere fatto seguendo il percorso: Strumenti -> Avvia Navigazione anonima (CTRL+Maiusc+P) dalla tastiera del nostro computer, in questo modo stiamo dicendo a Firefox di non registrare alcun dato relativo alla sessione di navigazione, in questo modo nella cronologia non sono salvate né le pagine di navigazione visitate e né i dati che ad esempio inseriamo nei diversi form di forum, posta elettronica e via dicendo, ci rendiamo subito conto che così facendo non occore svuotare cache o file temporanei o ancore dati sensibili come numeri di carta di credito.

Invece,di utilizzare questo metodo è possibile grazie a degli strumenti che mette a disposizione lo stesso browser, Firefox, cancellare questi dati riguardante la navigazione, a tal proposito seguiamo il segunete percorso dopo aver aperto il browser Firefox: Strumenti -> Cancella cronologia recente e nel menu Intervallo di tempo da cancellare selezioniamo Tutto andiamo subito dopo su Dettagli, spuntiamo tutte le voci cliccando subito dopo su Cancella adesso, a questo punto dopo aver dato un’occhiata ai segnalibri su Segnalibri/Organizza segnalibri usiamo il menu Organizza per eliminarli. Tutto questo è utile per garantirci il massimo livello di privacy nel caso in cui non siamo i soli ad utilizzare il computer.

Citiamo, infine, un’estensione che mette a disposizione il browser Firefox denominata Click&Clean, per installare questa estensione apriamo il browser Firefox andiamo su Strumenti -> Componenti aggiuntivi, spostandoci sulla voce Esplora e scegliamo Visualizza tutti i componenti aggiuntivi, effettuiamo una ricerca con la key word “clean” identificato Click&Clean selezioniamolo e clicchiamo su Aggiungi a Firefox clicchiamo su Installa adesso, alla fine ci verrà richiesto di riavviare Firefox, facciamolo. A questo punto per avere questa funzionalità sempre a portata di mano aggiungiamo un pulsante nella barra degli strumenti nel seguente modo: clicchiamo su Visualizza - > Barre degli strumenti -> Personalizza individuiamo l’icona e con il metodo del Drag&Drop aggiungiamola alla barra ed il gioco è fatto.

domenica 6 marzo 2011

Prodotti per alimentazione via Ethernet: LevelOne

Ebbene si continuano le innovazioni nel campo dell’informatica, in questo caso annunciamo l’arrivo di nuovi prodotti atti a dare corrente ai dispositivi tramite il cavo Ethernet che utilizziamo per collegarci ad Internet. Il produttore di questi nuovi prodotti è Cosmos Electronic che è il distributore autorizzato di LevelOne che ha presentato i nuovi iniettori e splitter Power over Ethernet Level One, che risultano compatibili con lo standard IEEE 802.3af in grado di operare in reti gigabit LAN (Local Area Network).

Grazie a questi nuovi dispositivi introdotti da Cosmo Eletronic sarà possibile connettere e alimentare dispositivi utilizzando soltanto un cavo di rete di formato Cat.5e o uno di modello superiore. Con questa tecnologia molto innovativa si semplifica l’installazione di periferiche e dispositivi, riducendo così il numero di cavi necessari ed il tempo per la posa degli stessi. Tale tecnologia di Power over Ethernet è diventata oramai uno standard per tutti i dispositivi quali videocamere per la video sorveglianza, Access Point wireless e molte altri dispositivi in commercio che piano piano si stanno adeguando a questa nuova tecnologia Level One.

Lo standard denominato POI-2001 riesce ad emettere una corrente elettrica fino a 15,4W su di un comune cavo di rete collegato ad una rete LAN. Questo standard è compatibile con tutti i PoE 802.3af ed, inoltre, permette di dimezzare il numero di cavi necessari per connettere un dispositivo in rete.

L’autorilevamento del supporto alla tecnologia PoEdei dispositivi collegati permette di evitare danni nel caso in cui si colleghino accidentalmente dispositivi standard. Altro modello prodotto da questa azienda è il POS-1001 che rappresenta uno splitter Power over Ethernet che permette di poter alimentare tramite cavo già alimentato da un iniettore, producendo un consumo massimo di 12,9W.

domenica 13 febbraio 2011

GNU/Linux Kubuntu: come installare Google Earth

Oggi vi spieghiamo come sia possibile installare Google Earth su un sistema operativo Open Source, cioè su Kubuntu. Anzitutto come cita il sito ufficiale di Google Earth è: un software che ti consente di volare intorno al pianeta per osservare immagini satellitari, mappe, terreno, edifici 3D, gli oceani e persino galassie nello spazio. Esplora contenuti geografici complessi, salva i luoghi visitati durante i tour e condividili con altri utenti.

Può capitare che provando ad installare Google Earth su Kubuntu, potremmo riscontrare dei problemi. Il modo più pratico, semplice e veloce per installare Google Earth su Kubuntu è quello di aggiungere un archivio di pacchetti (reperibile anche dal sito ufficiale di Google Earth) a quelli conosciuti dalla vostra macchina e scaricare da li il programma.

Partiamo subito con le fasi da effettuare per installare correttamente questo software su Linux. Apriamo una pagina di terminale andando su K spostiamoci su Applicazioni -> Sistema -> Terminale. Eseguiamo il comando sudo nano/etc/apt/sources.list.d/medibuntu.list confermiamo il comando premendo Invio dalla tastiera del nostro computer.

A questo punto si aprirà il file denominato medibuntu.list: dove dobbiamo inserire la riga tramite la quale aggiungere nel sistema l'archivio in cui è presente Google Earth. La riga da inserire è la seguente debhttp://packages.medibuntu.org/ karmic free non-free.

A questo punto possiamo salvare il file premendo i tasti Ctrl+O dalla tastiera del nostro computer e confermando il comando con Invio. Quindi, usciamo dall'editor premendo i testi Ctrl+X oppure cliccando sulla X in alto a destra della Konsole.

Ora, occorre aggiornare la lista dei pacchetti installabili eseguendo sempre nella konsole il comando sudo apt-get update. Poi, diamo il comando sudo apt-get --yes--allow-unauthenticated install medibuntu-keyring premendo Invio e digitando la password di accesso come root.

A questo punto, sempre dalla console, eseguiamo di nuovo il comando sudo apt-get update confermando con Invio. In questo modo possiamo installare il pacchetto di Google Earth digitando sudo apt-get install googleearth.

A questo punto ci possiamo divertire a navigare tra le città, mari e cielo.

domenica 30 gennaio 2011

Come installare la distribuzione Ubuntu dal DVD

Oggi vi illustriamo passo passo come eseguire l’installazione della distribuzione GNU/Linux Ubuntu sul computer. Supponiamo di aver scaricato l’ultima versione .iso (file immagine) stabile del Sistema Operativo sul computer, masterizziamo con qualsiasi software a disposizione l’immagine su un CD vergine se abbiamo scaricato la versione da 700 Mb, altrimenti per la versione da 4 Gb ci serve un DVD vergine.


Fase preliminare
. Impostare il nostro Bios in maniera tale da avviare il CD che abbiamo appena creato con GNU/Linux Ubuntu. Questo step ci serve per avviare il CD come prima periferica. Per modificare il Bios occorre riavviare il computer e premere il tasto che ci indica il computer subito dopo il beep e che si legge di solito in basso a destra (potrebbe essere F2 sul notebook).

Passo 1. Riavviamo il computer dopo aver inserito il CD nel lettore, quando appare la prima scritta verrà caricato il contenuto del CD, dalle prime impostazioni che ci compaiono a video occorre selezionare la Lingua (Italiano) e poi scegliamo “Installa Ubuntu” seguito da Invio.

Passo 2. Selezioniamo la lingua durante la fase di installazione e premiamo Avanti per proseguire. Adesso, scegliamo il fuso orario individuando l’Europa e poi Roma e clicchiamo nuovamente su Avanti, impostiamo la tipologia della tastiera che di certo sarà quella Italiana e facciamo un ulteriore passo avanti scegliendo proprio Avanti.

Passo 3. In questa nuova fase del processo di installazione di Ubuntu occorre partizionare il disco in cui risiederà il Sistema operativo Ubuntu e che dovrà avere come file system il tipo EXT4. A tal proposito consiglio di lasciare l’opzione di partizionamento automatico e di proseguire cliccando su Avanti se non siete tanto esperti altrimenti meglio fare tutto manualmente se vi sentite ferrati in materia.

Passo 4. La fase 3 perderà un po’ di tempo, non disperate, appena si conclude occorre inserire alcune informazioni personali come la password per accedere al sistema e vi consiglio inoltre di selezionare “ Richiedere la password personale per accedere “ se non siete i soli ad accedere al sistema o se il computer si trova a portata di altre mani.

Passo 5. È giunta l’ora di confermare le opzioni che abbiamo inserito fino a questo punto clicchiamo, quindi, su Avanti per passare alla fase prefinale di riepilogo generale, controlliamo di aver inserito correttamente tutti i dati, ricordiamoci a mente la password inserita per evitare problema e facciamo clic su Installa per avviare la fase finale cioè quella di installazione del nostro sistema operativo open source Ubuntu.

Passo 6. Durante la fase di installazione di Ubuntu il nostro computer in maniera automatica si riavvierà diverse volte per installare file, riconoscere le periferiche e caricare i rispettivi driver e così via. Al termine dell’installazione si esegue l’autenticazione per accedere al sistema con le credenziali che abbiamo inserito durante i passi precedenti.

domenica 23 gennaio 2011

Modificare l’indirizzo MAC della scheda di rete con Ubuntu

Avete qualche problema nel riconoscimento della vostra scheda di Rete LAN e non riuscite a navigare in Internet con il cavo Ethernet? Nessun problema adesso vi spieghiamo come cercare di risolvere questo problema tanto fastidioso. Il problema è spesso dovuto ad errate impostazioni della scheda ed ovviamente del suo indirizzo MAC che potrebbe risultare bloccato.

Per modificar4e queste impostazioni e cercare di risolvere il problema apriamo il seguente menu: Sistema -> Preferenze e quindi selezioniamo Connessione di Rete, a questo punto nella prima schermata possiamo cambiare l’indirizzo MAC della nostra scheda, per cui occorre che ne forniamo uno noi e che sia nuovo.

Questa operazione si rileva utile se l’indirizzo è bloccato per qualche motivo, per cui per modificarlo clicchiamo sulla connessione generalmente indicata come Aut Eth0 e clicchiamo su Modifica, selezioniamo la voce Indirizzo MAC e poi inserisci uno nuovo clicchiamo su Applica per salvare le modifiche apportate.

Se il problema non si risolve, occorre fornire un nuovo indirizzo IP in maniera manuale, nella stessa finestra di prima apriamo Impostazioni IPv4 e selezioniamo Manuale da Metodo, clicchiamo su Aggiungi e fornisci un indirizzo IP maschera e gateway. L’IP e Gateway devono essere del tipo 192.168.XXX.XXX e per il gateway devi inserire l’indirizzo del router, infine per la maschera inserisci 255.255.0.0 clicchiamo su applica e riavviamo il computer ed il gioco è fatto. Tutto deve funzionare correttamente.

martedì 18 gennaio 2011

Eseguire Backup su Linux con Back in Time

Diverse sono le applicazioni Open Source che su Linux permettono di eseguire copie di backup sui nostri dati, ma molte applicazioni non sono pensate per un uso domestico cioè per noi poveri mortali che utilizziamo Linux giornalmente sui nostri computer di casa, però questi tool o applicazioni vere e proprie possono essere adattate anche per tale uso ovviamente con delle forzature. Però iniziano ad intravedersi delle applicazioni fatte proprio per noi ed una di queste è Back in Time di cui vi parleremo nel seguito.


Back in time è dotato di GUI ed è inspirato a Time Machine, questo software è diponibile nei repository di Ubuntu, per installarlo semplicemente è sufficiente avviare Ubuntu Software Center, entrare nel menu Applications del pannello in alto nel desktop e cercare cliccnadoci sopra sulla voce Ubuntu Software Center, a questo punto nella finestra che compare occorre scrivere BackInTime nel campo Search, dall’elenco che compare scegliere Back In Time e poi fare clic sul pulsante Installa. Dopo aver inserito la password di Root il pacchetto verrà scaricato e successivamente installato ed è pronto per l’uso.

Per avviare il software Back In Time appena installato andiamo sul Menu Applicazioni e clicchiamo su Strumenti di sistema/Back In Time (root). La prima volta che si esegue l’applicazione comparirà oltre alla finestra principale di Back In Time anche la finestra delle Impostazioni dove dobbiamo configurare almeno le opzioni necessarie che sono poche e semplici da usare: nella prima linguetta della finestra Impostazioni occorre indicare dove salvare le copie di backup dei dati, dopo tramite l’opzione Pianifica occorre stabilire se avviare in automatico a creazione delle copie dei dati e con quale scansione temparale. In seguito nella linguetta Includi stabilisci quali directory devono appartenere al nostro backup, infine confermiamo l tutto con OK.

A questo punto vediamo la finestra principale di Back In Time dove possiamo creare manualmente una copia di Backup dei nostri dati cliccnado sul primo pulsante presente nella barra degli strumenti principale, Prendi Istantanea. Il ripristino dei file di backup crati in precedenza è facile da eseguire infatti compariranno nell’elenco posto nella parte sinistra della finestra dell’applicazione Back In Time e dobbiamo soltanto selezionare quale istantanea caricare (Ripristinare) avviamo la procedure cliccando su Ripristina.
Buon Lavoro!

sabato 15 gennaio 2011

Tiny Core Linux 3.3: distribuzione GNU/Linux in 10 MB

Avete poco spazio sul vostro hard disk o sulla pendrive? Ecco per voi una distruzione GNU/Linux che occuperà soltanto 10 MB di spazio. Questo si può realizzare grazie alla potente flessibilità di GNU/Linux. Tiny Linux 3.3 è una distribuzione minimalista che necessita come detto prima solo 10 MB di spazio libero per essere installata e che grazie a queste dimensione ridotta supera altre distribuzioni GNU/Linux appartenenti a questa categoria delle mini distribuzioni come SLAX, Damn Small Linux e Puppy.



Questa distribuzione GNU/Linux Tiny non rinuncia nemmeno all’interfaccia grafica ed inoltre la cosa importante da dire è che la velocità di caricamento è elevata, riuscendo l’avvio completo in pochissimo tempo, dal web si apprende che il tempo trascorso per caricare l’immagine tramite una macchina virtuale come VirtualBix e la completa comparsa del Desktop avviene in soli 4 secondi.

Avviato il sistema è molto veloce e reattiva ai comandi, le buone caratteristiche sono anche merito di una particolare caratteristica, il sistema opertivo, infatti, viene caricato interamente nella memoria RAM e in questa stessa memoria resta attivo per tutto il tempo necessario alla sua esecuzione.

Ovviamente non si ha a disposzione la comodità delle interfacce grafiche come KDE o Gnome e la cura grafica di altre distribuzione GNU/Linux come il famosssimo UBUNTU, openSUSE o altri ormai di alto livello.

lunedì 10 gennaio 2011

Nuove distro GNU/Linux: Bodhi Linux, CoreBiz, Liberte Linux

Importante news riguardante le nuove distribuzioni Linux. Partiamo subito da Bodhi Linux che è una distribuzione molto leggera, distribuzione basata su Ubuntu, che utilizza Enlightenment 17 come window manager; in poche parole si tratta di una distribuzione GNU/Linux molto stabile, intuitiva cioè User-friendly e molto ricca di software Open Source come la ormai famosa Ubuntu, l’unica differenza sostanziale è rappresentata dalla velocità e reattività durante l’uso che ne facciamo proprio grazie a Enlightenment 17.


Un’altra nuova distribuzione che vale la pena citare è denominata CoreBiz e come la precedente basata sul sistema GNU/Linux Ubuntu ed è stata sviluppata dal Linux Information Systems AG che si trova in Germania; inizialmente il progetto prevedeva una sorta di fase di transizione che avrebbe dovuto portare al software Open Source da quello proprietario.

Infine, per completare il discorso sulle nuove distribuzione in casa Linux, citiamo Liberte Linux che è un’ottima distribuzione, sicure, user-friendly e leggera basata a differenza delle due distribuzioni precedenti su Gentoo. Questa distribuzione è una distribuzione GNU/Linux LiveUSB, proprio per evidenziare il suo obiettivo, che come spiegano gli sviluppatori è quello di garantire la mobilità e l’utilizzo vunque ci troviamo. Liberte Linux si installa in maniera molto facile su perdrive USB e anche su schede SD in modalità persistente.